F.C. Matera - fine dei sogni

Come spesso avviene nella nostra città e nella nostra dimensione calcio, ci hanno venduto fumo e illusioni.
In pompa magna la campagna di marketing della società ci ha fatto sperare nel ritorno al calcio che conta, almeno quello professionistico. Tutti pazzi per il Matera, stadio pittato, spalti pieni come non avveniva da tempo e prime vittorie.
Poi il flop, preannunciato o meno, inevitabile.
Via Corino, voluto da chi non si sa, giocatori contestati, voluti da chi non si sa, ecco un nuovo Mister, voluto da chi non si sa.
BASTA.

Altra giornata, altra sconfitta, altra vergogna. Che dire ormai la città si sarà svegliata e avrà capito che dopo le tante chiacchiere estive e i quattrini sperperati dalla società, il Matera non può andare oltre un mediocre campionato di mezza classifica.
Insegnamenti tanti da questa stagione:
- non si possono comprare i giocatori prima di aver concordato il loro acquisto con l'allenatore;
- non si può vincere la serie D senza un allenatore di esperienza;
- non si può avere una società senza esperienza in un campionato così tosto come la serie D;
- le campagne mediatiche possono andare bene dalla Lega Pro in su, non in un campionato di fango e merda come la D;
- la serie D si vince comprandosi le gare finali, spaventando gli arbitri quando si gioca in casa e facendo casino quando serve. Noi siamo una città per bene, tifosi per bene, società per bene, non andremo lontano;
- il tifo materano è d'occasione. Se c'è odore di promozione tutti allo stadio, se si perde spalti vuoti.

Come non dare ragione al "buon" Montemurro...lui che dall'età infantile ha iniziato a calcare/coltivare i primi campi di calcio,che giocava "alla scalata" ma era quello perennemente in porta(menato dalla signora del primo piano per aver rotto il caro lampadario),che quando si facevano le squadre lui restava a guardare e giocava solo xkè il buon amico zimmari/simplicio si ricordava di lui.Ne ha fatta di gavetta Paolo nel mondo del calcio,tutti ricordano ancora l'episodio al famoso torneo "Gaetano Scirea" quando la pietà la fece da padrone e la società del Genoa gli diede la possibilità di tirare il fasullo calcio di rigore...la felicità nei suoi occhi era tanta come lo era la "pietas" negli occhi del pubblico materano.Ancora oggi non si sa come quella maglia sia finita nelle mani del povero nunzio che oramai si sposta solo camminando...

A dir la verità avevo il numero 10 del mitico Via Nazionale quando tu eri ancora nei progetti dei tuoi.
Il rigore tirato rimane uno dei ricordi + belli, ma ho ceduto la storia a Nunzio.
Da te però non accetto lezioni, ti hanno visto tutti suonare la trombetta nello spot "O mamma mi ci vuole la FIDATA".